I rischi per la salute e la vita all’interno degli spazi confinati non derivano soltanto dall’alta concentrazione di sostanze tossiche, bensì dalla concorrenza di più pericoli, tra cui:

  • Caduta dall’alto
  • Folgorazione
  • Intossicazione/Avvelenamento
  • Esplosione e/o incendio
  • Annegamento
  • Ustione
  • Asfissia
  • Assordamento
  • Accecamento
  • Incarceramento
  • Seppellimento e/o sommersione

Il pericolo maggiore per la vita è costituito dai rischi atmosferici che, statisticamente, sono anche la causa maggiore di infortuni. Tra i più comuni possono essere elencati:

  • Concentrazione d'ossigeno sotto il 19,5% (carenza d'ossigeno) oppure sopra il 23,5% (arricchimento d’ossigeno)
  • Gas e vapori infiammabili superiori al 10% (metano, acetilene, propano, butano, xilolo, benzene, ecc.)
  • Polveri aerodisperse ad alta concentrazione che riducono la visibilità a meno di 1,5 metri
  • Macerazione o decomposizione di sostanze organiche.

A causa dell’incidenza di tanti e tali rischi, l’accesso di personale all’interno di un spazio confinato può avvenire soltanto previa autorizzazione e permesso specifico.

Ove possibile, è sempre preferibile evitare l’ingresso nello spazio confinato. Laddove non sia possibile fare altrimenti, è necessario assicurarsi di predisporre le adeguate procedure operative al fine di garantire la sicurezza nel suddetto spazio (ad esempio l’uso di respiratori, sistemi d'illuminazione e dispositivi speciali, protezioni auricolari, visive o di altro tipo, scelta della modalità di allerta e dei sistemi di comunicazione e di tutte le altre misure necessarie).

L’identificazione delle misure precauzionali più idonee a ridurre il rischio di infortuni non può prescindere dalla valutazione dei rischi. Tali misure dipenderanno, infatti, da vari fattori tra cui i rischi correlati, la natura e la conformazione dello spazio confinato e il tipo di lavorazione da svolgere.

Allo stesso modo la valutazione dei rischi deve essere utilizzata anche per la scelta dei dispositivi appropriati per il soccorso e la rianimazione, che dipende dal tipo di emergenza che potrebbe verificarsi. Nei luoghi di lavoro in cui è previsto l'uso di tali dispositivi da parte dei soccorritori, è fondamentale che essi siano formati ed informati per il loro corretto uso.

Per spazio confinato si intende qualsiasi ambiente a cui è difficile accedere o da cui è difficile uscire in maniera rapida e sicura, in cui non sia possibile una ventilazione naturale tale da assicurare un’atmosfera adatta alla vita umana, in cui siano presenti agenti chimici dannosi per la saluto oppure nel quale esista la possibilità di incendio e/o esplosione.

Gli spazi confinati, in breve, sono aree isolate all’interno delle quali l’atmosfera è molto diversa da quella alla quale siamo normalmente abituati e non sono quindi adatti ad una prolungata presenza di persone e lavoratori.

In base alle caratteristiche geometriche essi possono essere divisi in:

  • Aperti (quali gallerie, fogne, scavi profondi a sezione ristretta, vasche, ecc.)
  • Chiusi (quali silos, cisterne, celle frigorifere, vani ascensore, cantine e sottotetti, ecc.)

A seconda della pericolosità e del grado di rischio per la salute e la vita delle persone, invece, si dividono in tre classi:

  • Classe A: spazi in cui esiste un imminente pericolo di vita. Di solito questo si traduce in mancanza di ossigeno, presenza di atmosfere infiammabili o esplosive e alte concentrazioni di sostanze tossiche.
  • Classe B: ambienti che possono provocare infortuni e/o malattie ma non comportano un pericolo per la vita e la salute delle persone.
  • Classe C: spazi all’interno dei quali i rischi sono secondari, non influiscono sul normale svolgimento del lavoro e le cui condizioni sono stazionarie. 

Non è possibile fornire una lista completa di spazi confinati. I principali ambienti lavorativi da considerare tali sono:

– cisterne e container

– stive di navi/aerei

– silos e serbatoi di stoccaggio

– tini per la produzione di vino, birra, liquori

– fogne, canalizzazioni, tombini

– tamburi di miscelazione

– fosse biologiche

– reattori (recipienti di reazione)

– camere di combustione in forni, caldaie, ecc.

Spazi che ad un primo esame potrebbero invece non essere considerati confinati ma che sono tuttavia considerabili tali per le influenze provenienti dall’ambiente circostante o per le modalità di svolgimento del lavoro sono:

– vani ascensore

– celle frigorifere

– cantine/sottotetti

– gallerie

– scavi profondi a sezione ristretta

– vasche

– invasi

– depuratori

– camere / luoghi con accesso superiore (anche all’aperto come ad esempio uno stadio)

– depressioni del terreno in cui sia possibile l’accumulo di gas più pesanti dell’aria

– stanze o luoghi non o scarsamente ventilati

– locali e vani tecnici angusti e di difficile accesso.