Nell’anno 2012 è stata pubblicata la norma europea Uni EN 795:2012 per indicare i requisiti per le prestazioni e i metodi di prova associati ai dispositivi di ancoraggio per un utente e rimovibili dalla struttura. Ma la realtà si è dimostrata diversa presentando una ampia gamma di dispositivi di ancoraggi fissati permanentemente alla struttura. In risposta a questa esigenza del mercato la UNI ha ritenuto opportuno pubblicare una norma italiana che distinguesse gli ancoraggi fissi.

Ad Aprile del 2015 l’Ente Italiano di Normazione (UNI) pubblica la norma Uni 11578:2015, Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente – Requisiti e metodi di prova. Questa norma riempe le lacune lasciate dalle precedenti norme Uni (Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013) in relazione al campo di applicazione e alla destinazione d’uso dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto, separando definitivamente quelli destinati all’installazione permanente da quelli removibili.

Entrando nei dettagli del documento, la nuova norma Uni 11578 mantiene - come detto - un’analogia con le precedenti Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013 e descrive tre tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente e progettati per l’utilizzo combinato con i DPI anticaduta.

Dispositivo di ancoraggio di tipo A, un ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non scorrevoli
Dispositivo di ancoraggio di tipo C, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzontale di non più di 15°
Dispositivo di ancoraggio di tipo D, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida con un’inclinazione non superiore a 15°